Texto: Karen Lojelo
Música: Stiven Rivadeneira
Narración - Edición: Loren´s Rog
Texto original
‘Per tutte le persone che non sanno dimenticare, che vivono nel passato. Del passato.
Che per quanto si sforzino di voltare pagina e di vivere il loro giorno nuovo, non possono, non possono dimenticare quello che è stato. Ci accorgiamo di farne parte perché basta una canzone o un profumo per riportarci indietro di dieci anni. E non è solo il ricordo, o l’amore che non è finito. Siamo tutti gli amori che abbiamo vissuto, tutti i baci che abbiamo dato, tutte le risate e il frutto di tutti i dolori che il nostro cuore ha sopportato.
Noi, noi che abbiamo vissuto davvero, ogni cosa, e respirato, a pieni polmoni, ogni sospiro della nostra anima, buttandoci con tutte le scarpe in ciò che la vita ci ha offerto e che avesse una parvenza di verità. E ripeto, non è un amore che non abbiamo superato, forse a volte, ma è un nodo, un nodo che non sta nel nostro cuore. Ma alla bocca dello stomaco. Che ci fa chiedere se siamo capaci di essere ancora così, di riempirci gli occhi ancora di nuovi ricordi che tra dieci anni avranno ancora lo stesso impatto su di noi.
Siamo persone che hanno paura di dimenticare, di diventare adulte di dimenticare l’incoscienza e l’istinto. Abbiamo paura che la vita ci abbia tolto la spinta e allora è
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per questo che niente sembra mai all’altezza di ciò che è passato. Ma come dice un cantante del mio paese: il tempo passa per tutti lo sai, nessuno indietro lo riporterà mai, neppure noi.
Siamo persone, noi, che hanno creduto davvero e non perdono la speranza, anche se si sentono stupide, che vivono nella realtà e la vedono feriti ma ancora sperano di riportare in vita tutto quello che è stato. E la cosa che più ci dona quel sorriso triste al nostro futuro, è l’idea che le persone che abbiamo perso nel tempo e conoscevano quella parte di noi, e l’hanno vissuta con noi, non ci sono più o sono cambiate e allora chi troviamo sulla nostra strada del giorno nuovo, capirà mai chi siamo davvero? Riusciranno a vedere chi c’è davvero dietro quel velo di disillusione? Ci sarà qualcuno al mondo in grado ancora di leggere tra le righe e vedere?
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